What is said about Léa

On Télérama’s website

Création sonore : le son de Léa est frais

(“Sound art : Léa’s sound is fresh”)

Radio critique published in Telerama after France Culture’s broadcast, April 2016 on the creative documentary programm “Sur les Docks”

Paolo Stecconi, Cultural Cleaner – art critic, Rome

Italiano- Léa Promaja è una ideale invenzione. Cammina nel mondo sonoro delle emozioni attraversando ogni sensazione senza indugio. Registrando passi, canti, voci, rumori, Léa ingloba nel suo mondo il mondo. Tutto si svela in un particolare, distante dalle sbiadite convezioni del vedere, per rifugiarsi nel più nobile, in quanto meno usato, ascoltare. Perché l’ascolto allontana ogni pratica di acquisizione dalla logica del commercio che trova nel vedere il suo terreno più fertile.

La sua logica senza logica non cede a nessuna tentazione merceologica. Si basa su un solo salutare concetto: vivere. Attraversare il mondo con la spontaneità propria di un essere umano che ha come sola abitudine quella dell’esistere stesso, quindi del vedere e del sentire.

Léa è l’altra faccia di Beatrice, entrambe alleate in una lotta impari contro i costumi sciatti della società del benessere ormai al tramonto. Léa e Beatrice si conoscono appena eppure sono la stessa persona. Hanno stretto un legame che non ha altra ragione se non il sentirsi in debito col mondo e con la vita, attraverso un’esperienza emozionale primaria, direi strutturale, non comunicano se non per via di emozioni.

Léa Promaja è la rappresentazione evidente di quanto il solo ascolto, senza il veduto, sia in grado di riportarci realtà a volte distanti da noi, col solo beneficio del suono. Realtà composte di frammenti differenti, strappati a momenti scomposti che pure si ritrovano come parte di un unico grande puzzle. Quello della vita degli esseri umani del secolo XXI. Umide briciole di una natura complessa, di un pane bagnato da una grondante criticità. Di una pasta fatta di assenze e presenze, bolle ed impasto. Il pane come bene di un’alimentazione primaria. Come l’acqua, fonte inesauribile di vita e di riti: di tradizioni. Quel pane quotidiano di religiosa memoria che oggi sembra così distante dalle necessità degli esseri umani occidentali.

Léa vive di quel pane. Del permesso di raccogliere sul suo cammino i frutti di quotidiane esperienze senza riserve. Senza tabù. Spinta solo dalla sua interminabile voglia di vivere, di sentire e di trasmettere.

Travaux de Léa

Radia, episode #344, broadcasted on the Radio network (27 radio stations in Europe and beyond)– novembre 2012

Radia, episode #411, broadcasted on the Radia network – february 2013

Art residencies with others, collective sessions

Kreativen Vikend, dans le petit village macédonien de Lazaropole, October2014